lunedì 24 dicembre 2012

Scuola Media “Giuseppe Palamà ”- Sogliano Cavour - Presentazione del libro “30 anni di attività" (22 giugno 1990)



SALUTO DEL SINDACO ANGELO POLIMENO

Purtroppo, cari concittadini, i mio è un saluto amaro!
Sapete già che la legge 326 / 1988 ha disposto che tutte le Scuole Medie con meno di 12 classi debbano perdere la propria autonomia e divenire Sezioni staccate di altre Scuole.   La Scuola Media di Sogliano, avendo 10 classi, non sarà più autonoma e diventerà Sezione staccata della Scuola Media di Soleto.
Noi amministratori, quando a dicembre del 1989 ci è stata comunicata questa notizia, abbiamo subito compreso che trattavasi di cosa molto seria, poiché c’era il rischio che andasse disperso un ricco patrimonio di esperienze. Pertanto il Consiglio Comunale, convocato in seduta straordinaria e urgente, all’unanimità ha espresso la propria protesta e fatto voti alle Autorità competenti affinché la nostra Scuola non perdesse la propria autonomia.   
Poi tutti insieme (amministratori, insegnanti e il presidente del Consiglio d’Istituto) siamo andati al Provveditorato agli Studi di Lecce e abbiamo detto: noi veniamo qui, considerando ovviamente il Provveditore un interlocutore che non ha alcuna responsabilità nelle scelte di politica scolastica nazionale, per esprimere la nostra protesta e per sollecitare che sia ritardata il più possibile la perdita di autonomia per la Scuola Media di Sogliano, perché nelle more potrebbero esserci ripensamenti da parte del legislatore.         In effetti il Provveditore ha risposto che c’erano in vista novità in ordine ai criteri per l’accorpamento delle piccole scuole. Purtroppo, però prendiamo atto in questa sede che a tutt’oggi  novità non ci sono state. Eppure in quella circostanza abbiamo precisato che eravamo in Provveditorato non per consumare un rito, ma perché fortemente convinti  che la perdita di autonomia della nostra Scuola significava la dispersione di un patrimonio di notevoli esperienze, e il Provveditore si è mostrato bene informato delle novità didattiche realizzate a Sogliano.
Ora, essendo già la suddetta perdita, a noi non rimane altro che fare il bilancio di trenta anni di autonomia della nostra Scuola. Perciò, quando il Preside ci ha comunicato la sua intenzione di pubblicare detto bilancio, ci siamo subito detti entusiasti e ci siamo prodigati, facendo il possibile affinché la pubblicazione avvenisse. Il risultato è un volume eccezionale. Un libro che al primo impatto può sembrare un mattone, perché è pieno zeppo di informazioni e dati; però lo stesso, se cominci a leggerlo , ti trascina, diventa appetibile, gustoso, da consumarsi  entro mezza giornata. E’ un libro molto interessante, perché mette bene in rilievo un dato fondamentale: quanto è stato possibile fare in 30 anni. Pensate che la nostra Scuola tanti anni fa era una scuola particolare: il flusso migratorio verso altre scuole era notevolissimo ed era anche elevato il numero di coloro che non completavano il corso o addirittura neppure lo iniziavano. Ebbene, la conoscenza dell’attività scolastica del trentennio è fondamentale per poter capire come sia stato possibile passare da un numero notevolissimo di alunni emigrati verso altre scuole e da tanti altri evasori  dell’obbligo scolastico, alla frequenza della nostra Scuola da parte di tutti i licenziati della locale Scuola Elementare.
Forse a lungo andare ciò sarebbe avvenuto, ma si può con estrema certezza affermare che il modo in cui la Scuola Media di Sogliano ha operato, soprattutto negli ultimi venti anni, ha reso questo processo più rapido e più intenso. Perciò è interessante quella parte del libro che mette in rilievo questo fatto.        
Io ho frequentato  la Scuola Media di Sogliano e sono stato licenziato sette anni dopo la sua istituzione, cioè quando essa era considerata di serie C, per cui i professionisti ed i benestanti soglianesi preferivano per i propri figli le scuole di serie A. Questo ha generato in me una sorta di complesso d’inferiorità che mi sono portato appresso per anni. Ma ora posso dire con grande orgoglio che la Scuola Media di Sogliano ha saputo recuperare negli anni, mettendo in moto un progetto didattico–formativo esaltante. Affermo questo non perché,  in qualità di amministratore costretto a prendere atto della perdita di autonomia della Scuola, sia qui per dire belle parole di circostanza, magari ipocritamente e senza convinzione. Sono profondamente convinto di quel che dico, perché, quando dopo gli studi universitari sono tornato a Sogliano, ho scoperto poco alla volta che le esperienze che si realizzavano nella nostra Scuola erano nuove ed interessanti, come oggi sono riconosciute da tutti. Quindi la mia è una testimonianza concreta e non fatta con parole di rito o di circostanza.  
Ripeto ancora che il libro è un lavoro molto bello e, anche per l’annuario che contiene, costituisce una fotografia d’assieme, una bellissima foto (che io immagino a colori, perché tanto mi ha tanto entusiasmato), nella quale ognuno di noi (ex alunni) può cercare e trovare quella parte che lo interessa personalmente: in questo senso è una cosa di eccezionale importanza.
Sono fortemente emozionato, perché vedo qui persone che non vedevo da anni, vedo il mio ex insegnante di Scuola Media, il prof. Antonio Benegiamo che forse non si ricorda di me, ma io ricordo che con lui abbiamo preparato la “torta di rose”, traducendo la ricetta riportata in un testo latino.
Emozionato e nello stesso tempo entusiasta per le tante importanti e gradite presenze di questa sera, voglio ancora una volta ringraziare con tutto il cuore gli alunni, gli insegnanti e soprattutto il preside  per aver realizzato il libro “30 anni di attività 1960-60”
Infine un grazie particolare allo stesso preside Pietro Congedo per averci dato un ventennio  ricchissimo di esperienze didattiche, con l’augurio che questa perdita di autonomia della Scuola non rappresenti automaticamente la dispersione di tale patrimonio educativo.
Ringrazio tutti per l’attenzione.
                                                                             Angelo Polimeno- Sindaco


 DISCORSO  DEL  PRESIDE  PIETRO  CONGEDO
                                                                                                      
Ringrazio il Sindaco Angelo Polimeno per l’ottima valutazione che ha inteso esprimere per la  nostra Scuola Media “Giuseppe Palamà ”.
Ringrazio voi tutti per essere intervenuti numerosi a questa manifestazione, che un’imprevista difficoltà ha rischiato di compromettere in maniera veramente grave. Infatti nella scorsa settimana, e precisamente dopo il 10 giugno u. s., dall’Ufficio Postale di Sogliano C. sono stati spediti 400 inviti. Di essi quelli diretti a persone residenti a Sogliano sono stati recapitati nei giorni immediatamente successivi, cioè il 12 o il 13 c.m.,  come possono confermare coloro che li hanno ricevuti. Invece quelli indirizzati a persone residenti a Lecce e in altri Comuni della Provincia non sono ancora pervenuti ai rispettivi destinatari.
Pertanto, nell’intento di salvare il salvabile, gli Uffici della Scuola, oltre ad effettuare una serie di telefonate, mercoledì 20 giugno hanno nuovamente spedito gli inviti ai destinatari di Galatina e Cutrofiano, consegnandoli questa volta direttamente agli Ufficiali Postali dei due Comuni.
Mentre ringrazio i Direttori degli Uffici di PP. TT. di Sogliano C., Galatina e Cutrofiano, esprimo con vigore il disappunto per un fatto che si commenta da sè e certamente sminuisce la credibilità di un pubblico servizio.
Chiudo questa spiacevole parentesi, e porgo a voi tutti il saluto della Scuola Media “G. Palamà”, la quale ha potuto organizzare questo incontro grazie all’impegno, alla collaborazione e ai contributi di tutti coloro che hanno voluto, curato e sostenuto la pubblicazione del libro “ 30  ANNI  DI  ATTIVITA’  1960-’90 ”.
Qualcuno ha impropriamente definito il nostro incontro una festa.
 Ma non è così !
E come potremmo essere in festa, mentre la nostra Scuola, perdendo la sua autonomia, sarà dal prossimo 1° settembre sezione staccata della Scuola Media “Guglielmo Marconi” di Soleto?
Quello di questa sera è solo un momento di riflessione alla fine del trentennio, durante il quale la Scuola Media “G. Palamà” ha avuto propri uffici di presidenza e di segreteria.
Il libro che abbiamo tra le mani può essere un valido strumento, mediante il quale i soglianesi di varie generazioni si possano per un momento ritrovare con tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito  alla loro formazione culturale, umana e civica.
Questo modesto volume può anche essere un invito agli uomini politici e agli alti funzionari dello Stato, affinché considerino con benevola attenzione le realtà socio-culturali dei piccoli Comuni come Sogliano. Le Scuole Medie di tali paesi, se hanno meno di 12 classi, sono considerate sottodimensionate dalle disposizioni vigenti e, perciò, trasformate in sezioni staccate di altre Scuole. Ma esse non sono mai state nicchie nelle quali presidi e segretari hanno trascorso in relativa tranquillità le loro giornate!                      Sono state, invece, ambienti nei quali presidi e segretari insieme ai docenti, avendo la possibilità  di essere più vicini agli alunni e alle loro famiglie, hanno meglio compreso i problemi e le  difficoltà degli stessi e, quindi, sentita maggiormente l’urgenza di impegnarsi con scienza e diligenza  alla rimozione dei numerosi ostacoli che contrastano la maturazione dell’uomo e del cittadino. Sono ambienti nei quali l’assenza di veri stimoli culturali richiede una particolare creatività didattica, capace di scuotere secolari apatie e ataviche rassegnate indifferenze.
Di tale impegno non privo di creatività vuole essere testimonianza il volume che l’ispettore Donato Moro ha cortesemente  accettato di presentare a voi.
Esso è uno strumento da utilizzare per un’analisi retrospettiva dell’attività della Scuola Media “G. Palamà” nel trentennio 1960-1990. Ma come ogni strumento realizzato da uomini non è perfetto. Infatti fra le notizie riportate dagli articoli e dalle relazioni in esso contenuti prevalgono quelle relative all’ultimo decennio. Ma ciò non significa che l’Istituto sia stato meno attivo precedentemente, e in particolare negli anni sessanta.
Per un ventennio ho avuto l’onore di dirigere la Scuola Media “G. Palamà”, la cui “crescita”, però, ha avuto inizio trenta anni fa, cioè a partire dal 1° ottobre 1960.
Nella copertina del nostro libro, ideata da Sandra Gaballo, alunna dell’Istituto Statale d’Arte “G. Toma” di Galatina,  tale crescita è ben sintetizzata da trenta frecce dirette verso l’alto, il cui colore azzurro va  diventando sempre più intenso. 
Con professionalità, alto senso del dovere, diligenza e generosità, l’indimenticabile preside Arnaldo Brescia e i colleghi Andrea Reggiani, Giacomo Gastone Vergine, Maria Candida Rizzo e Angela Marseglia, insieme a diecine di altri operatori scolastici, i cui nomi sono riportati nel libro, hanno avviato e progressivamente incrementato la “produttività” educativa e formativa della nostra Scuola.
Pertanto, assumendo servizio nell’ormai lontano 1° ottobre 1970, io ho solo continuato l’opera dei miei predecessori, con il vantaggio di trovare una strada spianata ed un lavoro ben avviato.
E’ stato praticamente impossibile reperire una documentazione didattica relativa al primo decennio: a tal proposito si tenga presente che il periodico avvio al macero degli elaborati degli alunni, previsto dalle disposizioni vigenti, si è reso particolarmente necessario in occasione del trasferimento dalla vecchia alla nuova sede scolastica, avvenuto nel 1968.
Inoltre numerose attività delle scolaresche sono state in passato documentate con cartelloni, talvolta pregevoli,  dei quali e stata difficile la conservazione e di qualcuno ancora esistente non è stata possibile la pubblicazione per  difficoltà di carattere tecnico.
Per reperire i fondi necessari alla pubblicazione del libro è stato richiesto il contributo finanziario di Enti pubblici e privati, di imprese artigiane ed industriali, e di privati cittadini, inviando complessivamente novanta lettere.
Hanno risposto alla richiesta e contribuito secondo le proprie possibilità: l’Amministrazione Comunale di Sogliano C., il Distretto Scolastico di Galatina, la Banca del Salento, la Fedelcementi, la locale Associazione Combattenti e Reduci, i presidi Angela Marseglia e Andrea Reggiani, l’ex segretario della Scuola Giuseppe Coroneo e ventidue privati cittadini. 
Sono stati così raccolti i circa sei milioni di lire, necessari per la stampa del testo di 264 pagine con un’elegante copertina a quattro colori.
Non intendo sottrarre tempo all’ispettore Donato Moro, ma ritengo opportuno far presente che tutte le scolaresche, da un decennio, sono impegnate nell’attività di cineforum, realizzata con la lettura strutturale dei film, effettuata col metodo di Nazareno Taddei.
Anche l’insegnamento dell’informatica è stato impartito a tutti gli alunni sin dal 1984.
Cineforum, informatica e visite guidate ad ambienti naturali, città,  monumenti, opifici ecc. sono stati programmati dagli Organi Collegiali integrando con opportune unità didattiche i curricoli delle varie discipline.
E’ stata così attuata un’originale esperienza didattica documentata dalle relazioni e dagli elaborati degli alunni, riportati nella seconda parte del volume.                            
Alcune relazioni sono sequenze oppure collage di brani scritti da alunni o da gruppi diversi e talvolta non nello stesso anno. Il ricorso a tale tecnica ha permesso di aumentare il numero degli “autori” del libro. Quindi numerosi sono gli ex alunni che potranno trovare inseriti nei testi delle relazioni riportate nel libro brani scritti da loro stessi. 
Ovviamente tutti coloro che sono passati per le aule della Scuola troveranno il proprio nome nelle righe dell’annuario.
Prima di concludere il mio intervento non posso esimermi dal fornire col sussidio della lavagna luminosa qualche chiarimento in ordine alla lettura dei  dati statistici relativi al trentennio di attività della Scuola, presentati  nella I parte del volume.      
Alla raccolta ed alla elaborazione di essi hanno contribuito numerose persone, fra cui gli alunni delle seconde e delle terze classi.
Nel primo paragrafo, col prospetto A e le prime tre tabelle ( pp. 21-23 ) sono presentati i dati relativi ad iscrizioni e scrutini.
Dalla tab. 1 si evince che le iscrizioni hanno raggiunto il massimo nell’a.s. 1978-’79 con 245 unità, mentre negli ultimi quattro anni si sono stabilizzate intorno alle 220 unità.
Sempre negli ultimi anni la percentuale degli alunni scrutinati (tab. 3) è andata progressivamente avvicinandosi al 100% , che ha  raggiunto negli anni 1988 e 1989.
Nel secondo paragrafo per evidenziare la costante crescita della Scuola è stato diviso il trentennio in dieci trienni e di ognuno di questi ultimi sono stati presi in esame gli anni conclusivi ( prospetto B di p. 25 )  Per ogni anno di fine triennio, a partire dal 1962 –’63, sono stati considerati il numero I degli iscritti (dell’anno preso in esame) ed il numero N delle nascite avvenute nel triennio corrispondente.  
Nel grafico della tab. 4 ( p. 26 ) i rettangoli neri stanno ad indicare i valori I (iscritti), mentre i rettangoli tratteggiati indicano i valori di N (nati in un triennio). In esso è possibile constatare che alla fine del 10° triennio, cioè nell’anno 1989-’90, I ed N sono uguali. Se poi si vuole constatare l’andamento del rapporto I / N basta osservare il grafico della tab. 5 ( p. 26 ), nel quale è evidente il costante avanzamento del quadratino indicatore, che si colloca nella posizione più alta possibile alla fine dell’ultimo triennio.
Nel corso del trentennio la Scuola ha acquisito una notevole dotazione didattica e bibliografica, infatti dispone di una  ricca biblioteca, di un nuovo pianoforte, di numerosi ed efficienti sussidi audiovisivi e di un’aula d’informatica con nove posti macchina.        La crescita di tale patrimonio, il cui valore attuale è di circa  56.000.000 di lire, è evidenziata dal grafico della tab. 6 ( p. 28 ): si noti il rapido aumento avvenuto nell’ultimo decennio.   
Il paragrafo 3 è interamente dedicato alla interazione tra la Scuola e la Comunità soglianese ( pp. 28 – 35 ).
Fino all’anno scolastico 1988-’89 hanno conseguito la licenza 1.305 alunni, dei quali è stato fatto un vero e proprio censimento, infatti di ognuno è stato stabilito se è in vita, dove risiede, quale titolo di studio ha conseguito oltre la licenza di Scuola Media, quale attività  ora esercita.  
Ne è venuta fuori la seguente interessante analisi  sociologica:
- nel grafico della tab. 7 è indicata la distribuzione secondo il sesso: si noti la prevalenza numerica dei maschi ( 722) rispetto alle femmine (583);
- dei 1.305 licenziati sono viventi 1297, mentre sono scomparsi prematuramente Bianco Lorenzo Antonio, Catalano Luana, Donno Giuseppa  Antonia, Frassanito Antonio, Lazzoi Salvatore Antonio Giovanni, Stefanizzi Luigi Rosario, Vantaggiato Salvatore Romeo e Apollonio Pietro (privatista);    
- per 1.295 licenziati è stata accertata l’attuale residenza: è emerso (tab. 8)  che 981 sono residenti a Sogliano C., 272 in altri Comuni italiani e 42 all’Estero;
- al 31 dicembre 1989  n. 44 ex alunni avevano conseguito la laurea e n. 339 il diploma di Scuola Media Superiore (tab. 9);
- nel grafico della tab.10 (pag.31)  è riportata la distribuzione di 1.292 licenziati secondo lo stato civile: 779 sono i celibi o nubili e 513 i coniugati;
Molto complesso è stato il lavoro per stabilire le attività esercitate dagli ex alunni, alle quali si riferiscono la tab. 11 (p.31) e le notizie riportate a p. 32. Da esse si evince che in agricoltura e impiegato meno dell’1% dei licenziati in vita, mentre sono numerosi coloro che attendono alle attività secondarie e terziarie, e notevole è il numero di coloro che ancora studiano. La voce “altri” comprende casalinghe, disoccupati e pochissimi  pensionati.
Però, al di là delle sterili cifre, forse possono riuscire più interessanti le seguenti citazioni:
- il qui presente sindaco Angelo Polimero è stato licenziato nell’a. s. 1966-’67;
- P. Piero Giovannico, missionario degli Oblati di M. Immacolata, che attualmente si trova fra gli indios del Paraguay è stato licenziato nell’a. s. 1972- ’73;
- il prossimo 2 luglio sarà ordinato sacerdote Salvatore Gemma che ha conseguito la licenza media nell’ a. s. 1978-’79;
- un terzo degli alunni censiti come impiegati ( 71 su 214 ) in effetti sono in servizio nell’Arma dei Carabinieri o nella Guardia di Finanza o nella Polizia di Stato o in altri Corpi Militari.
Avviandomi alla conclusione intendo accennare all’interazione che c’è stata nell’ultimo trentennio tra la realtà socio-economica del Comune di Sogliano C. e la nostra Scuola.
Nelle tabelle 12 13 e14 ( pp. 34-35 ) sono riportati i dati relativi ai censimenti generali della popolazione attiva del Comune, effettuati rispettivamente negli anni 1961, 1971 e 1981. Dai tre grafici si rileva subito la progressiva diminuzione degli addetti all’agricoltura ed il vertiginoso aumento degli addetti alle attività terziarie. Per quest’ultime l’evidente notevole differenza che si nota tra il 1981 e il 1961 ( 442 contro 178) sarebbe stata ancor più marcata se molti ex alunni non esercitassero attività che producono servizi, resiedendo in altri Comuni italiani (è questo il caso di coloro che fanno parte delle Forze dell’Ordine o sono arruolati nell’E.I.).
Per ciò che riguarda le attività secondarie il fenomeno è più complesso. Esse avevano nel 1961 un valore notevole che è andato gradualmente diminuendo fino al 1971, ed in maniera un poco più accentuata si è andato riducendo fino al 1981. Ciò è stato determinato dalla progressiva diminuzione degli addetti alla lavorazione del tabacco sciolto. Tuttavia è possibile prevedere che col censimento del 1991 sarà acclarato che il numero degli addetti del secondario tende ormai ad aumentare. Questa previsione è confortata dal grafico della tab. 15 (p. 35), che si riferisce alle attività produttive in  cui nel 1989 sono inseriti n. 736 licenziati su 1292 censiti. Dal diagramma risulta evidente che dei nostri 1292 ex alunni censiti 400 sono addetti ad attività secondarie, 320 ad attività terziarie e solo 16 si dedicano all’agricoltura. Quindi gli addetti del 2° settore sono in aumento non perché sono tornate ad aumentare le tabacchine, ma in quanto sono in costante aumento gli operai, gli artigiani, i commercianti e gli imprenditori forniti di licenza media.
In ogni caso questa ipotesi potrà essere verificata solo nel 1991, quando saranno noti i risultati del prossimo censimento generale della popolazione.
Concludo ringraziando:
- il preside Mario Serra, i proff. Gabriella Torsello e Oreste Ferriero e i loro alunni dell’Istituto Statale d’Arte “G. Toma” di Galatina, che hanno elaborato ben 10 progetti di copertina e curato il frontespizio del libro;
- i componenti  dell’ufficio di segreteria della Scuola, dott.ssa Cesaria Resci e sig.ra Addolorata Vantaggiato, che hanno generosamente collaborato nella complessa e gravosa fase preparatoria della pubblicazione;
- i redattori dei vari articoli;
- il prof. Antonio Polimeno ed il sig. Angelo Rigliaco che hanno contribuito alla raccolta dei dati statistici;
- il dott. Zeffirino Rizzelli, presidente del Consiglio Scolastico Distrettuale e direttore del
quindicinale “il galatino”, che ha curato la recensione del nostro libro nel numero speciale
del suo giornale, intitolato “Il Titano”, che sarà pubblicato in occasione della  XLI Fiera Nazionale di Galatina;
- l’illustre dantista, prof. Aldo Vallone, che in una bella lettera ha voluto esprimere il suo autorevole apprezzamento per la nostra pubblicazione e soprattutto per l’attività della nostra Scuola;
- il prof. Giuseppe Conoci, redattore del “Quotidiano di Lecce”, che per il  numero di oggi ha scritto un articolo che occupa un’intera pagina;
- il prof. Giuseppe Magnolo che generosamente ci ospita in questa sala;
- i docenti Rita Aloisi, Marino Campa, Rita Greco, Angelo Longo, Salvatore Marra,  Anna Stomeo ed i bidelli  M. Luce Alemanni, Antonio Greco e Rosaria Paola Lazzoi che hanno allestito questa sala e sono impegnati nella buona riuscita di questa manifestazione.
Un particolare ringraziamento all’ispettore prof. Donato Moro, che ha accettato senza riserve l’invito a presentare il nostro libro: per lui non sono necessarie presentazioni, in quanto è conosciuto da tutti noi come persona adatta a valutare serenamente quanto è stato realizzato dalla nostra Scuola in trenta anni di attività e, quindi, comprendere lo stato d’animo dei cittadini di Sogliano, che vedono drasticamente ridimensionata una realtà nella quale si sono concretate antiche e nuove loro aspirazioni.
Infine rinnovo il mio “grazie” a voi tutti, autorità, signore e signori, e penso di poter interpretare la vostra graditissima presenza come spontaneo e sincero apprezzamento dell’azione educativa e formativa, che la Scuola Media “ G. Palamà ” ha svolto in Sogliano nel suo trentennio di irripetibile autonomia. Grazie.
                                                                                        Pietro Congedo - preside                     


RELAZIONE   DELL’ ISPETTORE   PROF. DONATO  MORO
               
Cercherò di essere breve,  perché credo che le illustrazioni fatte dal Preside siano una delle cose più significative e rilevanti di questo bel volume.
Certo ho ascoltato con estrema attenzione le espressioni di rammarico del Sindaco, nonché del Preside, per la perdita dell’autonomia subita dalla Scuola Media di Sogliano. E comprendo bene questo dispiacere.
Purtroppo la legge 426/1988 della razionalizzazione e riqualificazione della spesa pubblica è un malanno, ma è una di quelle leggi che dovrebbero servire, secondo i nostri uomini di Governo, a sanare le finanze dello Stato. Sono quelle iniziative che lasciano molti spazi a dubbi e preoccupazioni, perché questo sistema di razionalizzazione e riqualificazione della spesa pubblica, a prescindere da quello che è successo per la Scuola Media Sogliano, potrà anche avere come conseguenza che antichi istituti, gloriosi per una notevole tradizione, finiranno anch’essi con l’essere accorpati ad altri istituti, che semmai hanno più classi. Cosa che si spera soltanto possa essere affidata alla lungimiranza dei Provveditori e dei Consigli Scolastici Provinciali, perché non avvenga tanto facilmente. Ma ieri ho appreso  che a Galatina, tanto per dire, il Liceo Classico accorperà l’Istituto Magistrale, il quale perderà la sua autonomia. Quindi speriamo, caro Sindaco, che presto lo Stato Italiano riesca a risanare il debito pubblico e che, quindi, possa di nuovo tornare a ridare l’autonomia alla Scuola Media di Sogliano, come ad altre Scuole. Perché è una situazione  che fa restare piuttosto perplessi: a volte queste iniziative di contenimento di spesa col ricorso alle cose più sane, come, per esempio, quella della tassa sull’acqua, ci riportano ad antiche storie e ad antiche vicende, come la tassa sul macinato o roba del genere.
Prima di iniziare a parlare del libro, io mando un saluto al prof. Aldo Vallone,che da lontano si è ricordato di me, ma ringrazio anche sia il preside Congedo, sia gli altri amici di Sogliano per questo invito, che ho accettato senz’altro, senza reticenze, anche perché mi consentiva di ritornare, dopo 25-26 anni di assenza, a Sogliano che ha fatto parte del mio collegio elettorale, quando ero consigliere provinciale ( dal 1956  in poi ), e quindi ho avuto modo di conoscere bene i Sindaci  ( vedo anche uno seduto in sala con i capelli bianchi come me ), qualcuno è scomparso, e ricordo anche la dimestichezza che ho avuto con quel grande soglianese, che è stato Giuseppe Palamà: un grande matematico, ma  uomo di cultura immensa anche nel campo umanistico, conoscitore della grande letteratura, studioso di filosofia. Stare con lui era un piacere, perché conversava in una maniera amabilissima e non si finiva mai di ascoltarlo e di imparare dalla sua bocca. Ricordo anche il fratello di lui, Angelo Palamà, e cito un particolare: l’appartamento, dove io abito a Roma, lo devo proprio a suo intervento, in quanto era un ingegnere operoso anche in Roma per grandi progetti.
Detto questo, ringraziando ancora e contento di stare fra gli amici di Sogliano,voglio dire che ho letto questo volume con interesse per la complessità e l’organicità con cui è stato impostato.  
Nella parte iniziale c’è un primo bilancio della storia antica: da quando un icumeno, papas Nicola, andava visitando le laure basiliane della zona di Sogliano e fino all’arrivo degli Agostiniani, avvenuto nel ‘600, c’è sempre stato il desiderio da parte degli abitanti  di questo centro (allora piccolo, poi via via ingranditosi) il desiderio d’imparare, di studiare. Quindi prima ci sono state scuole, che erano insieme di educazione religiosa e d’istruzione; poi, dopo l’esperienza degli Agostiniani, il primo sorgere della Scuola Elementare vera e propria, Scuola di Stato, con la prima e la seconda classe, e la continuazione e il completamento a Cutrofiano; infine l’istituzione della Scuola di Avviamento di tipo agrario, dal 1960-’61 al 1962-’63, poiché dal 1963-’64 c’è stata la trasformazione della stessa in Scuola Media Unica.
Indubbiamente quello che osservava il Sindaco io lo sottoscrivo, nel senso che in Sogliano  si è effettivamente passati via via da una posizione quasi timorosa nei confronti della Scuola ad una partecipazione sempre più vivace, sempre più ricca, sempre più intensa.     E’ vero!
Anche quando io studiavo, ricordo amici di Sogliano, che venivano a Galatina per frequentare, a volte, anche la Scuola Elementare. Epperò, una volta che si è creato il primo nucleo di scuola post-elementare (Scuola di Avviamento) si è cominciato ad incentrare intorno a questa l’attenzione della cittadinanza.
Tutto questo è egregiamente documentato nel libro.
Ho letto con piacere le pagine scritte dalla preside Marseglia, dove si accenna al passaggio dalla vecchia sede ( ex convento degli Agostiniani, con accesso da una scaletta accanto al Municipio) al nuovo edificio, che è veramente dignitoso: questo è già un punto di rilievo per quanto riguarda il problema educativo di Sogliano e  lo sviluppo della Scuola Media, intitolata a Giuseppe Palamà, cittadino soglianese di grande levatura.               
Allo sviluppo dell’istituzione scolastica ha innanzitutto contribuito il generoso impegno dei presidi Arnaldo Brescia (che non è più fra noi), Andrea Reggiani, Giacomo Vergine, Maria Candida Rizzo, Angela Marseglia. 
Il nostro Congedo è veramente degno di plauso per aver condotto ed organizzato questa iniziativa, che non è soltanto una memoria, perché ha anche un valore per il futuro. 
Leggendo attentamente il libro ho potuto rilevare che nel corso degli anni c’è stata una sempre maggiore partecipazione del corpo docente e degli altri operatori scolastici alla vita dell’Istituto e quindi un’accettazione piena, ragionata, appassionata di tutta la normativa riguardante la Scuola Media, una convinta adesione alla programmazione, che è l’anima della nuova Scuola.   
Al contrario dell’antica tradizione per la quale il professore, come singolo,  lavorava per conto proprio, nella Scuola Media la convergenza verso gli stessi obiettivi dell’azione di tutti i docenti di una medesima classe porta a innovazioni di ordine metodologico e didattico, che producono risultati notevoli per quanto riguarda l’istruzione e l’educazione dei ragazzi.
La programmazione, adottata nella Scuola di Sogliano in  tutti i campi, mi ha molto colpito. Per esempio, i criteri seguiti per organizzare le visite guidate, visite non fatte, come spesso avviene, per essere momento di dissipazione o di divertimento, ma come momento di studio fatto in maniera diversa: prima attraverso una preparazione in classe, poi con l’educazione dei giovani a saper vedere e quindi a saper interpretare e tradurre con parole e anche con lo scritto le proprie impressioni.
Io invito tutti i soglianesi (non soltanto quelli che si ritrovano come firmatari), a leggersi la parte seconda del volume, dove ci sono le relazioni degli alunni. Sono tutte quante veramente interessanti, anche per un certo entusiasmo, una certa meraviglia che si nota in alcune di esse, scritte da ragazzi che, uscendo da Sogliano, allargano il loro sguardo su cose mai viste prima, sia del mondo antico, che del mondo moderno.    
In campo educativo mi ha colpito l’attenzione che la Scuola Media di Sogliano ha avuto per il nuovo. A cominciare dall’adesione (che non è di tutte le Scuole) al Progetto I.R.I.S. (Iniziative e Ricerche per l’Informatica nella Scuola), per la quale i vari Consigli di Classe hanno adottato i progetti e le unità didattiche proposti dal C.E.D.E. (Centro Europeo di Educazione, che si trova a Roma ed è uno degli Organi previsti dal D.P.R. 419/ 1974), fino alla sperimentazione delle classi miste per l’Educazione Fisica, fatta molto prima che questa innovazione fosse prevista da apposita  norma di legge.  
Interessanti i criteri introdotti per la valutazione degli alunni: una valutazione moderna e non più ridotta al puro voto numerico, che non permetteva di cogliere tutti gli aspetti di natura psicologica e sociologica che riguardano l’alunno.
Importanti le iniziative per l’Educazione alla Salute, fra cui le lezioni fatte per illustrare che cosa  è l’A.I.D.S..
Sono stati anche curati l’aggiornamento e la formazione in servizio dei docenti.  
Tutto questo ha creato un grande fervore nella Scuola, la quale credo sia così divenuta elemento trainante nella Società di Sogliano. 
Mi devo complimentare soprattutto per le ricerche che il preside Congedo è andato facendo, a costo di mettere il naso in cose che non lo riguardavano, per realizzare tante statistiche sulla popolazione di Sogliano, sulle varie condizioni degli ex alunni e particolarmente sui rapporti tra nascite e iscrizioni dei ragazzi alla Scuola.
Se tali indagini si facessero in ogni Comune d’Italia, certamente si trarrebbero conclusioni notevoli che servirebbero anche al Ministero della P. I.. Indubbiamente sono stati adottati criteri che possono essere suggeriti ad altri istituti, nel caso che qualcuno sia disposto ad affrontare indagini di questo tipo.
Tutto questo fa del libro un “corpus” veramente notevole che rimane ai cittadini di Sogliano come memoria privata, nel senso che per chi ha frequentato la Scuola, per chi trova il suo nome nell’annuario è un ricordo personale. Ma è anche una memoria storica, perché, oltre a contenere un accenno alla storia antica di Sogliano, dà a tutti, e in particolare ai cittadini di questo Comune, la possibilità di sapere come, attraverso l’evoluzione storica dell’istituzione scolastica, si è sviluppata la coscienza civile e la cultura in questa Città.  Infatti dalla Scuola di Avviamento a tipo agrario, frequentata da pochi ragazzi, si è passati nel 1963-’64 alla Scuola Media unica e, quindi, all’elevazione dell’obbligo scolastico, per cui ad un certo punto si è cominciato ad avere un incremento del numero dei frequentanti. Ovviamente ciò non è avvenuto rapidamente e le Autorità civili e scolastiche dell’epoca si sono date da fare per individuare i ragazzi che non andavano a scuola.    
Poi la Scuola Media con la sua attività ha attirato anche coloro che stavano in disparte, come nascosti, mentre con la partecipazione dei Genitori agli Organi Collegiali, a partire dal 1974, si è stabilita una sorta di osmosi tra Scuola e Famiglia.
Ecco dunque perché la Scuola ad un certo punto è diventata forza trainante per la società di Sogliano, proprio per questa partecipazione viva, che io credo meglio si realizzi in un piccolo centro, che non nei vari quartieri di una grande città come Roma. Qui c’è stata questa possibilità e soprattutto c’è stato un Corpo docente e un Preside animatori, per cui tale partecipazione è diventata forza viva, che ha superato le mura della Scuola. Tutto questo è egregiamente documentato in questo libro, il quale, aldilà di ogni rammarico, può anche essere un segno di speranza per il futuro.
Questo volume, caro Preside, caro Sindaco, può anche essere un viatico per chi dovrà continuare a curare l’educazione in questa Scuola, che, pur non essendo più autonoma,  continuerà ad essere frequentata da ragazzi i quali non devono perdere certe iniziative che già si svolgono, come, per esempio quella del “cineforum”.
Non so se è qui presente il Preside della Scuola Media di Soleto, che dovrà curare la Scuola di Sogliano: è chiaro che questo libro può essere a lui offerto, affinché non tralasci di far svolgere quelle stesse attività che finora sono state svolte. Del resto ci sono i Docenti che continueranno ad operare nella Scuola di Sogliano ed hanno il dovere, anche se mancherà il preside Congedo, d’impegnarsi sempre meglio nelle attività che si sono svolte fin adesso.
Ecco allora come questo libro, oltre ad essere un libro di memorie, è un messaggio per il futuro, perché i preadolescenti di Sogliano continueranno a frequentare la loro Scuola. Quindi chi avrà cura di loro, anche se sta a Soleto, dovrà fare in modo che la Scuola di Sogliano continui a vivere la sua vita in maniera vivace, in maniera incisiva,  sperando che un bel momento ( affermo questo con una punta d’ironia, perché non so se mai avverrà) lo Stato Italiano acquisti condizioni economiche così floride da poter finalmente non considerare più la Scuola come una cavia che deve essere sottoposta a tutti gli esperimenti, perché  purtroppo “l’Italia è il paese delle riforme e delle controriforme” (come mi ha detto stasera l’ex sindaco Gino Diso): prima doveva esserci una Scuola Media in ogni Comune, adesso si tende al risparmio e si sopprime la presidenza e l’ufficio di segreteria di molti Istituti.
E va bene, caro Sindaco, accettiamo questo come un momento transitorio.
Speriamo passi presto!
Però una cosa è certa : i ragazzi di Sogliano continueranno a frequentare la loro Scuola ed hanno il diritto di essere educati con gli stessi metodi, con le stesse iniziative di ordine didattico e culturale che sono state impostate finora, magari arricchite sempre di più.
Io me lo auguro e spero che così possa essere e, nello stesso tempo, auguro al preside Pietro Congedo di poter continuare il suo cammino, sempre generoso, laddove sarà destinato e che possa anche in quella nuova sede lasciare traccia di cose egregie, come ha fatto qui a Sogliano.
E con questo augurio io chiudo.
                                                                                         Donato Moro


INTERVENTO DEL SENATORE GIORGIO DE GIUSEPPE
                   
Cari amici e care amiche, io desidero prendere la parola, scusandomi con voi per essere venuto un po’ tardi, ma ero a Lecce ad un altro convegno.
Prendo la parola per due ragioni: la prima relativa alla lettera del 17 settembre 1960, quella che troverete a p. 14 del libro “30 Anni di Attività”; la seconda riguardante la mia reazione alla perdita dell’autonomia subita dalla Scuola Media di Sogliano Cavour.
Ho ritrovato me stesso, caro Donato, caro Preside, nella suddetta lettera, che è stata scritta da me, che allora lavoravo al Provveditorato agli Studi di Lecce. Infatti, dopo aver fatto un’indagine per vedere quanti Comuni erano pronti a dare l’avvio alla nuova Scuola Media, avendo accertato che tra i Comuni non adeguatamente attrezzati c’era anche Sogliano, concordai con il Provveditore agli Studi dell’epoca, Aldo Ghiozzi, il testo della lettera. Questa, come tutte le lettere che gli uffici provinciali scrivono ai Sindaci, era molto riguardosa, però con essa si voleva dire: “ beh mò non c’è più tempo da perdere: o riuscite a creare le strutture necessarie, oppure a Sogliano la Scuola Media non nascerà.  
Passo ora ad esprimervi tutta la mia tristezza dovuta al fatto che la Scuola Media “G. Palamà” perda la sua autonomia, e rimprovero a me stesso di aver contribuito a votare la legge che ne è causa: ci stiamo accorgendo che il risparmio che di fatto si ottiene attraverso le fusioni, quando le classi di una scuola sono meno di 12, è un risparmio  irrisorio, che non produce un’apprezzabile riduzione del debito dello Stato, quindi si  va rivelando inutile il togliere autonomia a Scuole, come questa di Sogliano che in realtà  hanno ben funzionato. Ma di questo  parlerò subito.
Certo tutti dobbiamo renderci conto che la nostra Società sta profondamente cambiando. Rispetto ad un secolo fa, i nostri tempi sono profondamente diversi: un secolo fa ci fu il boom delle nascite, il mondo fu caratterizzato da una esplosione demografica che, tra la fine dell’‘800 e gli inizi del ‘900, soprattutto in Europa, fece aumentare la  popolazione in modo eccezionale. Oggi invece, per parlare di noi italiani, siamo al disotto della soglia di fertilità, che i demografi indicano in due figli per ogni coppia: noi siamo al disotto!
Dico questo con  estrema preoccupazione, anche perché il problema della denatalità l’Italia non se lo pone, mentre se lo sono posto la Francia e la Germania. Così facendo gli italiani commettono un  errore di eccezionale gravità, che nel giro di appena un decennio avrà pesanti conseguenze sulla possibilità di sopravvivenza dell’attuale stato sociale. Questo, infatti, come tutti sappiamo, si può sostenere purché il rapporto giovani/anziani sia un rapporto accettabile e tollerabile. Se invece, come sta accadendo, la nostra società si trasformerà in una società di anziani, è chiaro che lo stato sociale fra un decennio si troverà di fronte a difficoltà enormi, perché i pochi giovani che lavoreranno dovranno sostenere degli oneri eccezionali nei confronti della grande maggioranza di anziani che dovranno essere mantenuti. Chiudendo questo argomento, che in fondo ha un rapporto relativamente  non determinante con il libro che si presenta, voglio dirvi che, nonostante abbia perduto l’autonomia, la Scuola Media di Sogliano per la propria tradizione bellissima e nobilissima ha saputo incidere con grande serietà nella vita della società soglianese.
Non ci sono, caro Donato, molti istituti, sia a livello di Scuola Media di I grado, sia a livello di Scuola Secondaria Superiore, che possano presentare un volume con una documentazione di questo tipo. Preside Congedo, io credo che queste siano le parole più affettuose e più care che io possa rivolgerti, perché è stato il tuo impegno, stata la tua volontà, è stata la tua serietà, certamente confortati dall’impegno e dalla volontà unitari dei docenti, delle famiglie e degli alunni, a realizzare queste cose. Ma il libro è prezioso per un’infinità di altri motivi. Io l’ho sfogliato mentre parlava il prof. Donato Moro, condividendo quel che lui diceva circa la seconda parte, dove ci sono le relazioni dei ragazzi, riguardati le visite che essi, tra meraviglia ed entusiasmo, hanno compiuto un po’ dovunque, ed ho notato come la sensibilità del preside e dei docenti abbia saputo creare una comunità di vita nella Scuola, che va, come è giusto che vada, oltre la Scuola. L’esempio offerto dalla copertina è una cosa bellissima, che io desidero sottolineare: come noterete nelle pagine 251-255 del volume, ci sono state diverse ipotesi di copertina, nate dall’impegno di ragazzi, anche provenienti dalla Scuola Media di Sogliano, che attualmente frequentano l’Istituto d’Arte di Galatina. Questa è una cosa bellissima, perché sta a dimostrare come la Scuola sia un fatto permanente nella nostra vita, da non separare in monadi: ora la scuola elementare, ora la scuola media, ora altre scuole.
Io auguro che a Sogliano possa ritornare l’autonomia della Scuola Media o perché sarà rivista la legge (cosa che non è da escludere) o perché il problema delle 12 classi sarà stato risolto con l’aumento delle nascite di bambini.
Quest’anno la Provincia di Lecce chiude 100 classi di  Scuola Elementare: questa è una notizia drammatica! Capisco che ci sono grandi responsabilità da parte dei pubblici poteri, capisco che alle soglie del 2000 non si può pensare alle famiglie come si pensava 20 o 30 anni fa. Le famiglie vanno sostenute, gli stipendi devono essere rivisti in rapporto al numero dei figli: come vedete c’è un groviglio di questioni.
Però mi sia consentito l’augurio che, più che la revisione delle leggi, sia messo in atto un sistema tale che possa portare tra qualche anno a constatare che il numero degli alunni è cresciuto: questo sarebbe il segno del cambiamento di una tendenza che, per i motivi già detti, è pericolosissima per il nostro Paese.
Concludo dicendo grazie e sollecitando l’invio di questo libro non solo al Preside della Scuola Media di Soleto (persona estremamente valida ed intelligente, che certamente comprenderà quali sono le radici della Scuola di Sogliano e quale sforzo è stato in essa compiuto con generosa intelligenza), ma a tutte le Scuole della Provincia, perché ritengo lo stesso fornisca la fotografia reale, effettiva di una scuola viva, dove la partecipazione è stata un fatto reale: si è vissuto insieme, si è progredito insieme, si è studiato insieme, si è amato insieme. Perciò mi auguro  che questa iniziativa possa essere conosciuta in tante altre scuole, che anche nella nostra Provincia vivacchiano, sono stanche, sono asfittiche. Distribuite  questo volume, perché possa essere un avvertimento, un monito su come dovrebbero essere le scuole alla fine del nostro secolo.
Grazie amici miei, grazie al Preside grazie ai Docenti.
                                                                                    Giorgio De Giuseppe     
       
REPLICA  DEL  PRESIDE  PIETRO  CONGEDO

A nome della Scuola, ringrazio il prof. Donato Moro della bella presentazione che ha fatto per il nostro libro; ringrazio il sen. Giorgio De Giuseppe per aver tanto apprezzato sia quello che è stato pubblicato, sia quello che c’è dietro la stessa pubblicazione.
Tuttavia io ci tengo a sottolineare che sono stato semplicemente animatore. Sono arrivato nella Scuola Media di Sogliano a 40 anni, me ne vado non per mia volontà a 60: per 20 anni sono stato l’animatore dell’attività dell’Istituto, attività generosamente svolta da tanti e tanti, diecine e diecine, forse centinaia di Docenti, che sono elencati nell’annuario, i quali hanno creduto nel possibile rinnovamento della Scuola e, accettando i miei incoraggiamenti, hanno prodotto quanto è stato indicato nel libro.
Di nuovo grazie.
                                                                                      Pietro Congedo- preside